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Misericordia

Il Giubileo della Misericordia e il mondo islamico

  

Quali possibilità di incontro fra il mondo cattolico e l'islam? Quale dialogo?

 

Alcuni flash di un dialogo con  Youssef Sbai, vicepresidente dell’Ucooi, l’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia pubblicato sul Vatican Insider

 

Papa Francesco ha indetto un giubileo della misericordia. Qual è la sua impressione rispetto a questo?

 

«Ho sentito e ho letto le parole  del Papa. Il concetto che ha proposto coincide praticamente con la misericordia di Dio nell’Islam. E' un argomento che ci interessa perché ci unisce.  L’interesse nasce da questi due punti: la coincidenza della misericordia di Dio nelle due religioni; l’interesse della comunità musulmana all’appello del Papa del giubileo per realizzare un atteggiamento di misericordia nella vita spirituale  e concreta dei fedeli.»

 

Nel Corano come si trova il concetto di misericordia?

 

«Il concetto della misericordia di Dio nel Corano è importante. Il termine “Misericordia” è ampiamente ripetuto. Il Corano è diviso in 114 capitoli, e ognuno di essi richiama l’attributo dell’essere “misericordioso” di Dio. Questo ha un grande significato: ricorda proprio una caratteristica divina, che noi non dobbiamo dimenticare. Decine e decine di volte il Corano ricorda questo. Anche nella tradizione ci sono dei detti che spiegano la misericordia di Dio. Soprattutto un detto del profeta spiega: quando Dio creò la terra, divise la misericordia in cento parti. Una parte l’ha fatta scendere sulla terra tramite la quale tutti gli esseri viventi sono misericordiosi fra di loro, e ha trattenuto novantanove parti della misericordia per essere misericordioso lui con le sue creature. Questo vuole aiutare le persone a capire che la misericordia di Dio è infinita, non relativa come quella degli esseri umani.»

 

Vi sentite comunque protagonisti di questo giubileo indetto?

 

«Per il momento siamo protagonisti informali. Però la cosa che mi interessa di più e che dobbiamo anche discutere nelle Comunità è la possibilità di aderire proprio formalmente al giubileo. Esso, infatti, è una cosa che ci unisce tutti.»

 

Ritiene possibile l’adesione?

 

«Certo. Non posso anticipare quello che accadrà, finché il direttivo non si esprimerà nel collettivo.»

 

Il giubileo può essere un’occasione di incontro, di ponte?

 

«Di ponti ne abbiamo costruiti tanti, perché sono più di venticinque anni che stiamo costruendo insieme ai nostri fratelli cattolici dei ponti di dialogo. Questa volta dobbiamo andare oltre. Dobbiamo creare spazi, dei laboratori, in cui musulmani e cristiani possano insieme convivere più di un giorno, più che in una circostanza. Occorre cercare di costruire dei terreni in comune, che possiamo chiamare laboratori. Passare più tempo possibile insieme per conoscersi meglio, conoscere le proprie tradizioni e culture, le culture degli altri. Questi laboratori sono per me il futuro del dialogo interreligioso tra musulmani e cristiani.»

 

Anche per superare i pregiudizi…

 

«Per superare i pregiudizi e l’ignoranza di qualcuno, per superare le paure che ciascuno ha sviluppato secondo l’ambiente dove vive e dove è cresciuto.»

 

Stiamo assistendo a diversi fatti di terrorismo. Cosa spinge tanti giovani europei ad arruolarsi nell’Isis?

«Sinceramente abbiamo bisogno che si facciano delle ricerche a livello scientifico e accademico per capire le dinamiche che sono dietro questa deviazione. Così, a occhio nudo, secondo me cause possono essere la crisi economica, culturale, di identità, che qualcuno sta cercando se stesso e non riesce a trovarsi. Forse anche le politiche sociali hanno fallito in certi Paesi. C’è più di un motivo.»

 

 

CLICCA QUI  per conoscere un'inizativia d'incontro veramente particolare  fra la comunità islamica e i cittadini del comune di Genova.

Secondo voi perché sono nate queste iniziative? Sono importanti? Perché?

Ogni anno circa due milioni di musulmani iniziano l'hajj, l'annuale pellegrinaggio alla Mecca, uno dei più grandi raduni religiosi al mondo. La prima tappa è il monte Arafat, o monte della Misericordia, il luogo dove Maometto avrebbe rivolto il suo ultimo sermone ai fedeli.
I pellegrini si vestono  con l'abito tradizionale, due pezzi bianchi di cotone.
"La giornata al monte Arafat è considerata la giornata più importante dell'anno, nel corso della quale tutte le preghiere si realizzano secondo la fede musulmana.

 

 

8 Dicembre 2015

 

#TuttiUnitiperilGiubielo è l'hastag lanciato dalle Comunità del Mondo arabo in Italia, con gli "auguri a Papa Francesco e ai cristiani", la "condanna con fermezza terrorismo e violenza" e l'invito "tutti i musulmani, cristiani, ebrei e tutte le religioni a unirsi contro il Terrorismo e gli assassini delle religioni".

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