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Io ho un sogno… LA GIUSTIZIA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Iqbal Masih è il bambino pakistano di dodici anni che ha osato ribellarsi alla sua condizione di semi-schiavitù come tessitore di tappeti denunciando i suoi sfruttatori.

A 5 anni è stato venduto dai genitori, costretti a pagarsi i debiti, ad un fabbricante di tappeti; per 6 anni è stato tenuto legato al suo telaio dopo che aveva tentato di fuggire ai suoi sfruttatori; la sua paga era di 1 rupia (= 55 lire) per 12 ore di lavoro al giorno.

Come Iqbal ancora oggi in Pakistan 6 milioni di bambini sotto i 10 anni sono sfruttati; come in Pakistan così in tanti altri paesi del mondo; anche in Italia.

Fuori dalla fabbrica Iqbal ha conosciuto Eshal Ullah Kahn, leader del Fronte di Liberazione dal Lavoro forzato e ha incominciato a viaggiare e a tenere conferenze.

A Stoccolma nel 1994, ad 11 anni, ha parlato ad una conferenza internazionale sul lavoro

Iqbal M. diceva: “nessun bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro. Gli unici strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e matite”

Sognava di diventare avvocato per poter difendere i deboli e gli indifesi: “Non ho paura del mio padrone; ora è lui ad aver paura di me”.

Ha ricevuto una borsa di studio dalla Brandeis University ma l'ha rifiutata per rimanere nel suo paese ad aiutare i suoi amici.

Tra i suoi progetti aveva quello di costruire una scuola.

Iqbal è simbolo e speranza per i 250 milioni di bambini al mondo che sono vittime della schiavitù e dello sfruttamento.

Per la sua attività di denuncia e di promozione le autorità pachistane sono costrette a chiudere decine di fabbriche di tappeti; ma Iqbal ha creato problemi, per la mafia locale era un pericolo, un personaggio scomodo per chi sul lavoro dei bambini si arricchisce. Dopo le prime minacce di morte, il 16 aprile 1995, a 12 anni, Iqbal viene ucciso, vittima di un colpo di fucile, sparato da un assassino rimasto ignoto

Al momento dell'uccisione correva in bicicletta: forse pensandosi libero di essere soltanto un bambino.

Il “sindacalista” dei bambini è stato fermato, ma non la sua causa.

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