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COME AMARE?

RISPONDE GESU'!

 

OPERE DI MISERICORDIA CORPORALI

         

  1. Dare da mangiare agli affamati

  2. Dare da bere agli assetati

  3. Vestire gli ignudi

  4. Accogliere i forestieri

  5. Assistere gli ammalati

  6. Visitare i carcerati

  7. Seppellire i morti

Le sette opere di misericordia ( Brueghel 1616-1618, Bruxelles). Dal basso a sinistra e proseguendo in senso orario: dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, visitare i carcerati, seppellire i morti, dare ospitalità ai pellegrini, visitare gli ammalati, vestire gli ignudi.

 

OPERE DI MISERICORDIA SPIRITUALI

 

  1. Consigliare i dubbiosi

  2. Insegnare agli ignoranti

  3. Ammonire i peccatori

  4. Consolare gli afflitti

  5. Perdonare le offese

  6. Sopportare pazientemente le persone moleste

  7. Pregare Dio per i vivi e per i morti

OPERE DI MISERICORDIA OGGI

CHIOSTRO DUOMO BRESSANONE

L'affresco nella foto di fianco si trova nella chiostro nel chiostro (Alter Kreuzgang) adiacente al Duomo di Bressanone. Il chiostro è realizzato in stile romanico nel XIV secolo, interamente affrescato sulle volte con le scene del vecchio e del nuovo testamento.

 

 Passeggiando per il chiostro possiamo osservare un’infinità di scene e personaggi spesso familiari a chi pratica le sacre scritture, ma non di rado enigmatici perchè molto legati alla cultura medievale.

L’undicesima arcata illustra in quattro vele coloratissime le sette opere di misericordia corporale: accogliere gli stranieri, dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, seppellire i morti, visitare gli ammalati, consolare i prigionieri, vestire gli ignudi.

Le opere di carità sono una metafora del giudizio finale. Nel Vangelo di Matteo, infatti, Gesù associa la carità materiale alla salvezza eterna: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.

Il messaggio è rafforzato dalla costante presenza della figura di Cristo benedicente alle spalle dei benefattori. Una delle vele illustra anche la parabola del povero Lazzaro e del ricco Epulone. Anche questa parabola è una potente metafora del Giudizio finale. Il povero Lazzaro, alla sua morte, viene portato dagli angeli nel seno di Abramo, mentre il ricco Epulone finisce tra le fiamme dell’inferno.

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